Parigi-Roubaix 2023, altra delusione Soudal-QuickStep: “Se ci sono 12 corridori davanti e nessuno è dei nostri, capisci subito che sei nella parte sbagliata della corsa”
Alla fine della Parigi-Roubaix 2023 il miglior corridore della Soudal-QuickStep è stato Tim Merlier, 23esimo. Giusto dietro di lui, Yves Lampaert, 24esimo. Entrambi hanno chiuso nel gruppo arrivato a 5’36 dal vincitore Mathieu van der Poel. Per la squadra belga diretta da Patrick Lefevere un nuovo capitolo della Primavera delle Classiche molto simile ai precedenti, costellato però anche da tanti episodi sfortunati. Cadute e problemi meccanici hanno infatti reso più complicata di quanto già non fosse la Roubaix del “Wolfpack”, che non vede un suo corridore sul podio del Velodromo dal 2019, quando Philippe Gilbert vinse e il sopracitato Lampaert chiuse terzo.
Lefevere è, come sempre, molto diretto nell’analisi: “Se ci sono 12 corridori davanti e non c’è nessuno dei nostri, allora ti rendi subito conto che sei nel gruppo sbagliato – le parole del belga riportate da Het Nieuwsblad – Faccio fatica a non parlare di delusione. Forse ancora di più per i nostri ragazzi che sono caduti e che possono pensare di non aver avuto la possibilità di giocarsi le proprie carte”.
Uno di questi è Kasper Asgreen, che sembrava in ottime condizioni e che ha dovuto ritirarsi a seguito della caduta avvenuta nella Foresta di Arenberg. L’incidente, peraltro, è arrivato in coda a una serie di problemi che hanno rallentato il danese: “Prima ha avuto un inconveniente con la catena, poi ha bucato, cosa che è successo anche a Florian Sénéchal, ed entrambi hanno dovuto inseguire a lungo. Poi c’è stata quella caduta… Inoltre, Bert van Lerberghe è finito a terra perché non è riuscito a evitare i corridori della Ineos Grenadiers caduti davanti a lui. Poi, però, c’è da dire che Merlier e Lampaert erano un po’ troppo indietro quando è iniziato il pavé di Wallers (quello precedente ad Arenberg – ndr). A quel punto c’è stata la caduta e lì abbiamo capito che era finita”.
La conclusione di Lefevere: “La parte di primavera qui al Nord non è stata buona per noi. Ma, se la guardi dall’altro lato, abbiamo già 18 primi e 21 secondi posti in questa stagione. Al Giro dei Paesi Baschi abbiamo fatto cose fantastiche. E spero che il meglio debba ancora venire…”
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